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Manuale di sopravvivenza ecologica a Londra (e non)

Eccomi qui, dopo quasi quattro mesi... Effettivamente è un po' di tempo, ma vi assicuro che improvvisamente la mia vita ha subito un cambiamento sostanziale. So di non avere followers e in pochi passano da questo sito, principalmente per via delle applications che mando per lavoro. In ogni caso, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e da un giorno all'altro ho deciso di buttarmi sulla categoria "Lavoro all'estero", nella metropoli più comune, più rinomata, più popolata, più... tutto d'Europa (?): Londra. Per rispondere alle domande più comuni: sì, tutti si trasferiscono lì; sì, ci sono più italiani che inglesi; ancora sì, non ci sono i bidet.
Anche io ho dovuto adattarmi alla vita frenetica, alle interminabili corse in autobus con autisti che pensano di guidare il Nottetempo, alle infinite docce al posto del bidet, appunto, a svariati accenti improbabili e gente ubriaca praticamente ovunque. In questa città, da sola sto imparando a conoscermi e a capire molte cose, sebbene la mia vita sia in continuo cambiamento. Una cosa che ho notato di Londra è che alla gente non importa se a pochi centimetri ha a disposizione un contenitore per i rifiuti, preferiranno sempre gettare i loro avanzi per terra o all'angolo di un ingresso della Overground. Per me che sono ossessionata da riciclo, inquinamento e rifiuti è una cosa inconcepibile, oltre che disgustosa, dato che d'estate il calore influisce sulle strade già maleodoranti.
Mi chiedo, ma perché? Quanto tempo ed energie toglie? La risposta sta in una sola parola: PIGRIZIA. Sì, perché in una città dove si corre, dove non c'è mai il tempo per fermarsi un attimo (anche se a mio avviso è solo uno stato mentale), dove tutto è già pronto, tutto è a portata di mano e di facile reperibilità, il cittadino medio è portato a pensare che tutto gli sia dovuto; così, se lasci qualcosa per terra, sai che c'è qualcuno che la toglierà via. Come dice sempre saggiamente mia nonna "Ci vuole meno tempo a tenere pulito che a pulire!". Che donna ragazzi! Questo detto avrebbe aiutato molte persone a crescere in un ambiente più civile e pulito. Ma, dato che ognuno agisce sempre egoisticamente, ci ritroviamo strade invase da arredamento dismesso, ossa di pollo e lattine.
Per sopravvivere ad una vita in metropoli a minore impatto ambientale, mi sono attrezzata di alcuni oggetti apparentemente banali ma FONDAMENTALI, per una città che produce rifiuti a ritmo disarmante. Per non protrarmi oltre, vi elenco a seguire questi oggetti:
1) Travel Mug; 2) Canvas shopper bag; 3) Brocca filtrante; 4) Spazzolino in bambù; 5) Shampoo solido; 6) Dentifricio fatto in casa.
La Travel Mug è utilissima e fa risparmiare materiali e anche qualche penny. Quanto spreco in un solo gesto! Se ognuno di noi ne avesse una, si eviterebbe di intasare le pattumiere e le strade sarebbero più pulite. Io ho trovato questa in bambù per pochi pounds ed è anche bella da vedere. Le Shopper bag in tela sono facilissime da trovare, addirittura in commercio sono disponibili quelle per la frutta e verdura, dopo lo scandalo del costo di ogni singolo sacchetto. Onestamente,  quello che mi preoccupa meno è il prezzo di qualche centesimo a sacchetto. La cosa davvero preoccupante è la quantità di plastica che ti danno, anche solo per comprare la frutta, che non ha molto senso dato il packaging naturale. In ogni caso, ero stanca di tutti quei sacchetti che riempivano gli scaffali, che poi non si sa' dove buttare perché non vanno nella differenziata. Ma allora dove vanno? Nel dubbio ormai vado a fare la spesa con le mie bags di tela, anche se spesso molti commercianti guardano male perché non capiscono. La brocca filtrante permette di risparmiare in termini d fatica, spesa e denaro, in quanto filtra l'acqua corrente (che non consiglio di bere a lungo termine se non volete ritrovarvi una spiaggia dentro i reni). Per quanto riguarda il ramo della pulizia, dentifricio fatto in casa, shampoo solido e spazzolino in bambù mi hanno svoltato la vita. Onestamente, fino a qualche tempo fa non sapevo dell'esistenza dello shampoo solido, anche se esiste in commercio da anni. Il prezzo è ovviamente più elevato rispetto a un economico flacone di plastica con roba chimica e tossica per il corpo, ma ne vale la pena! Per quanto riguarda il dentifricio, su internet potete trovare tante ricette, quasi tutte a base di burro di cocco, un antibatterico naturale. Il sapore è delizioso ma, ovviamente, è totalmente diverso da quello commerciale in quanto non contiene ingredienti tossici o nocivi per la salute. Serve solo un po' di abitudine. Ovviamente questi non sono gli unici trucchi per limitare i rifiuti e vivere una vita a minor impatto possibile ma, si tratta di piccoli gesti quotidiani fondamentali per ridurre l'impatto ambientale delle nostre azioni. Bisognerebbe cambiare mentalità, non pensare che singolarmente non combiniamo nulla. Da soli, in tanti possiamo fare davvero la differenza.

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